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Vinalia Priora torna a illuminare, per il terzo anno consecutivo, la scena enologica di Frascati.
Noi di Lifestyle Castelli Romani abbiamo intervistato l’Assessore alle Attività Agricole del Comune di Frascati, Claudio Cerroni, che ci ha parlato dell’evento e delle sue implicazioni per il territorio.
Un’affascinante panoramica sul legame tra il prestigioso vino Frascati, il territorio dei Castelli Romani, la passione e l’impegno verso la sostenibilità ambientale e sociale. In un’intervista esclusiva, esploriamo i retroscena di Vinalia Priora e le prospettive future per la viticoltura locale, aprendo le porte a una nuova visione di enoturismo responsabile e di alta qualità.
Buongiorno assessore, può spiegarci qual è l’obiettivo principale della manifestazione “Vinalia Priora” e come contribuisce a promuovere il vino Frascati e il territorio tuscolano?
L‘obiettivo principale che ci siamo posti fin dalla prima edizione due anni fa è quello di raccontare un territorio stupendo, letto in filigrana attraverso il prodotto più rappresentativo, il vino Frascati Doc e Docg. Questo prodotto non solo ha plasmato l’attuale tessuto sociale dei Castelli Romani ma ha anche alterato significativamente il paesaggio. Pensi solo ai castagneti, la forma di vegetazione più diffusa nel Parco dei Castelli Romani. Questi boschi cedui sono stati introdotti massicciamente dall’uomo nel XVIII secolo. Il legno di questi alberi era molto richiesto per la viticoltura, usato per creare contenitori per il vino (barili, botti…) e pali di castagno per le viti.
Come si valuta l’impatto economico e turistico di eventi come “Vinalia Priora” sul territorio di Frascati e dei Castelli Romani in generale?
Una valutazione seria non può essere immediata o confinata al breve periodo dell’evento. “Vinalia Priora” suscita sia la curiosità del pubblico che l’interesse degli esperti. Questa curiosità alimenta un’onda duratura che deve essere rinforzata annualmente. Sin dalla prima edizione, abbiamo assistito a un forte interesse culturale che ha portato molti esperti del settore a scrivere su Frascati e il suo territorio vulcanico su riviste specializzate. Esperti come Andrea Gori, Jacopo Cossater, Leonardo Romanelli, Giampaolo Gravina, tra gli altri, hanno contribuito a questo. Quindi, “Vinalia Priora” contribuisce ad attrarre un turismo di qualità, composto da amanti del vino che cercano esperienze sempre più significative e durature dei territori.
Quali sono le prospettive future per lo sviluppo e la crescita del settore vitivinicolo nel contesto locale, anche in relazione a iniziative come “Vinalia Priora”?
Le prospettive della viticoltura nei Castelli Romani, e quindi a Frascati, non sono strettamente legate a un periodo storico definito, passato, presente o futuro. Sono meta-storiche nel nostro territorio. Da millenni, grazie alla presenza dell’energia del Vulcano Laziale, la viticoltura ha prosperato. Fin dai tempi di Marco Porzio Catone, che scrisse intorno al 160 a.C il “De Agri Cultura”, il primo trattato agronomico della storia, è chiaro che questo territorio ha una predisposizione naturale per le viti e gli ulivi. Credo quindi che, sebbene in modi diversi e con fortune variabili, la viticoltura rimarrà un elemento caratteristico del nostro territorio anche in futuro. Se “Vinalia Priora” sarà uno degli elementi che potrebbe favorire un maggiore successo del settore e dell’enoturismo in generale, rimane da vedere. Il tempo lo dirà, ma è la mia speranza e soprattutto l’obiettivo per cui molti di noi stanno lavorando. Non posso negare che i primi riscontri degli ultimi anni sembrano positivi.
In che modo la manifestazione cerca di promuovere la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale, considerando l’importanza di questi temi nel settore vinicolo contemporaneo?
La sostenibilità rischia a volte di essere un termine politicamente corretto privo di contenuto. Nel caso di “Vinalia Priora”, però, già il nome richiama le festività romane, attribuite ad Enea e alla guerra contro i Rutuli. Da quel momento, come ci dice Varrone, non era possibile portare vino nuovo a Tuscolo se non fossero state indette le Vinalia Priora. Ci siamo richiamati a questa leggenda perché la storia dei Castelli Romani è fortemente legata agli eventi di Roma. Il vino Frascati è il vino di Roma, prodotto per circa il 40% nel comune di Roma, e potrebbe trovare nuovamente nella Capitale il suo principale mercato. Una città con quasi tre milioni di abitanti e innumerevoli turisti rappresenta un potenziale unico per il mercato del vino e rifletterebbe in termini concreti quella necessità di sostenibilità di cui si parla tanto. La sostenibilità non dovrebbe essere intesa solo nella produzione, con i grandi sforzi che i produttori stanno facendo per ridurre le emissioni di CO2, ma dovrebbe essere intesa soprattutto nel marketing, favorendo lo scambio locale e riducendo i trasporti. Tra mezzi pesanti su ruote, treni e soprattutto navi portacontainer, molta dell’inquinamento deriva proprio dal marketing delle merci. Questo, credo, può essere il vostro compito – quello della stampa – promuovere un consumo etico, sostenibile e di alta qualità, un consumo a km 0.
Vorremmo ringraziarla per averci concesso questa intervista, siamo sicuramente curiosi di scoprire il ricco programma di eventi dell’iniziativa di quest’anno.
Sono io che ringrazio voi per avermi permesso di spiegare alcuni punti cardine non solo riguardo “Vinalia Priora” ma anche rispetto alla struttura del vitivinicolo nel nostro territrio. Permettetemi di concludere ringraziando, innanzitutto, la Sindaca Francesca Sbardella, con cui ho immediatamente condiviso l’idea di realizzare questo evento, giunto alla terza edizione. Poi il mio amico Alessio Ducci, consigliere delegato alle Attività Produttive, con cui condivido lo sforzo organizzativo. Infine, ma non per importanza, tutti coloro che stanno contribuendo con il loro lavoro al successo di Vinalia Priora – Frascati 2024.
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Marco Brancaccia
Giornalista, scrittore, fotografo. Vive un carico di lavatrice alla volta e ha il fisico da alzatore di polemiche.