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Su via Tuscolana, scendendo verso Roma, all’altezza della Chiesa di Vermicino, da pochi mesi, dopo l’emergenza sanitaria, ha RIaperto a pieno regime il Caffè Conti. Una veste tutta nuova per un bar che è qui ormai da diversi anni. Guai a chiamarlo semplicemente “bar” però: Fabio Conti, il titolare, su questo non transige. “Siamo una Caffetteria Indipendente”. Sì, perché qui il caffè arriva direttamente dalla piantagione di proprietà in Honduras.
Fabio, prima domanda di rito: da quanto tempo siete aperti?
Con la tabaccheria siamo aperti dal 1982 mentre con la caffetteria dal 2008.
Si tratta dunque di un’attività di famiglia?
Esatto, parte tutto dal 1984, quando i miei genitori acquistarono la tabaccheria. Successivamente, nel 2008, ci fu il passaggio di testimone e l’acquisto del Bar attiguo. Da lì è iniziato un processo di evoluzione da quello che era un semplice snack bar alla caffetteria Specialty che è oggi, grazie anche al restyling del locale nel 2021.
Spiegaci da dove arriva l’idea di servire degli espressi “speciali”
L’idea è nata una decina di anni fa quando partecipai ad un breve corso di formazione dedicato alla caffetteria.
Mi spingeva il desiderio di evolvermi, di acquisire competenze in un settore di cui, sinceramente, sapevo ben poco e quindi il desiderio “caratteriale” di indipendenza, di conoscenza, di curiosità, mi ha portato a specializzarmi sempre di più, anno dopo anno con seminari, stage e incontri con i più importanti personaggi del settore.
Un lungo percorso che ha avuto il suo apice con il viaggio in Honduras, con la visita a una piantagione di caffè, per vedere e apprendere dal vivo quello che fino ad allora avevo solo studiato sui libri. Durante quel soggiorno ci fu proposto di acquistare una piccola piantagione ed insieme agli altri compagni di viaggio accettai.
vogliamo far capire che il caffè non è solo una bevanda nera servita bollente
Quindi, in poche parole, cosa avete più degli altri bar?
Tutto! in Italia sono pochissime le realtà come la nostra che non definirei semplicemente come bar ma più come una caffetteria indipendente visto che non dipendiamo da nessuna grande multinazionale.
Siamo noi stessi infatti a tostare le nostre miscele (da qui la definizione di microtorrefazione), abbiamo un nostro laboratorio e possiamo produrre qualcosa che non ha nessuno, un caffè di alta qualità che seguiamo passo passo, dalla semina fino alla tazzina, essere proprietari della piantagione ci da una possibilità che pochissimi altri anno in Italia.
Possiamo fornire ai nostri clienti diverse proposte a livello di caffè e molti stanno iniziando a capire che non si tratta semplicemente di una “bevanda calda bollente”, ma che esistono miscele e gusti.
Provate ad entrare in un bar e chiedere al barista cosa contiene la miscela di caffè che vi sta servendo, al massimo potrebbe dirvi che “viene dal Sudamerica”. Il nostro è un prodotto sempre tracciabile.
Un pezzo di Sudamerica alle porte di Roma dunque, un’offerta davvero rarissima che vale la fermata.
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Marco Brancaccia
Giornalista, scrittore, fotografo. Vive un carico di lavatrice alla volta e ha il fisico da alzatore di polemiche.