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La Befana, figura iconica del folklore italiano, è celebrata con entusiasmo ogni 6 gennaio, giorno dell’Epifania. Figura affascinante ed enigmatica, ha radici profonde che si intrecciano con antiche leggende e usanze popolari, sebbene il suo nome derivi dalla parola “Epifania”, suggerendo il legame storico con la celebrazione cristiana che commemora la visita dei Magi al bambino Gesù, anche se di fatto è figura riferibile alle tradizioni pagane e pre-cristiane legate al solstizio d’inverno. Come il Natale, del resto.
Oggi, però, vogliamo soffermarci su quanto la Befana rappresenti per Frascati e per i suoi bambini.
Se Babbo Natale porta regali a tutti, indistintamente, i regali recati dalla Befana sono sottoposti al giudizio di merito. E sì, io sono stato uno di quei bambini che ha ricevuto del carbone. Non il carbone dolce, ma proprio il carbone di legna nella calza. Immaginate quando, elettrizzato e fremente, ho trovato la calza piena e sono andato ad aprirla piena di fiducia. Non dico qualche dolcetto, ma almeno un mandarino… (quelli la Befana li portava nella calza a casa di nonna, e pure quella era una mezza delusione). Eppure a Frascati i bambini attendono la Befana più di Babbo Natale, e questo probabilmente ha una spiegazione che deriva dalle tradizioni della Città.
i regali della Befana sono sottoposti al giudizio di merito
Ne abbiamo parlato con l’Associazione Quinta Prima (beh, non proprio con l’Associazione che è ente giuridico, ma con chi la anima, ovvero Daniele Sereni, Francesco Romoli, Valerio De Angelis e Fabio Di Domenico).
Qual è il rapporto dei Frascatani con la Befana e perché è così sentita?
La Befana, per Frascati, è stata sempre una tradizione fondamentale, forse addirittura più significativa del Natale. Addirittura, fino a qualche decennio fa, i regali venivano usualmente scambiati il 6 gennaio, piuttosto che a Natale, e provenivano da commercianti e persone frascatane che, con grande senso di comunità, mettevano a disposizione dei più poveri oggetti e beni da regalare. Anche associazioni locali, in anni più recenti, hanno contribuito a mantenere viva questa antica usanza. Certamente non siamo così anziani da ricordare tutte le Befane che si sono susseguite nel corso degli anni, tuttavia, nei ricordi di tutti, spiccano la Befana in Piazza del Mercato, organizzata dalla “Scarpona“, per poi passare alla Befana delle Scuole Pie, curata da Luciana ‘a Tabaccara, o presso l’Osteria dell’Olmo, e da associazioni presenti al Mercato Coperto o direttamente nelle piazze con vin brulé per i più grandi e abbondante cioccolata calda per i più piccoli, oltre alle classiche caramelle. Poi arriviamo ad oggi, e noi abbiamo deciso di rivoluzionare un po’ la storia, optando per l’organizzazione di uno spettacolo teatrale.
Valerio De Angelis ha scritto, diretto e interpretato lo spettacolo “Il Castello della Befana”, andato in scena nella splendida cornice delle Mura del Valadier, con due repliche andate subito esaurite.
Valerio, ci racconti come nasce lo spettacolo, come hai pensato di inserirlo nella tradizione della Befana di cui abbiamo parlato prima? E poi, trovi che sia più teatrale il Natale o la Befana? E perché?
Lo spettacolo nasce dalla volontà di mantenere viva la tradizione degli spettacoli relativi alla figura della Befana, figura che ho da sempre ritenuto molto teatrale, e che ritengo si possa meravigliosamente inserire sia come elemento storico sia come personaggio in parte possibile da dissacrare. Questo spettacolo prevede un intervento di un altro personaggio magico della tradizione fiabesca (nella fattispecie mago Merlino) a cui si affiancano altri personaggi tradizionali, o meglio, figure archetipiche di mestieri quali il calzolaio, la sarta e il carbonaio. Questo permette al pubblico infantile e anche a quello adulto sia di ridere sia di apprendere o riscoprire alcuni elementi folkloristici, come per esempio l’arcolaio. Dal punto di vista della resa teatrale, le fiabe squisitamente natalizie sono molto suggestive ma più sfruttate rispetto alla tradizione della Befana, che risulta essere per uno scrittore più avvincente e interessante, a mio modo di vedere.
Hai altri lavori in programma per il 2024 nei Castelli Romani?
Per i prossimi mesi sono previsti diversi spettacoli teatrali, dedicati soprattutto ai bambini, sia a Frascati sia in territorio romano. Particolarmente importanti le collaborazioni in questo senso con due realtà di Roma quali l’Emporio delle Arti e il Teatro Kopo’, oltre ad un lungo seguito di spettacoli nelle scuole in cui affrontiamo importanti temi sociali, come ad esempio il bullismo.
Quali sono le iniziative di Quinta Prima per i primi sei mesi del 2024?
Oltre agli spettacoli per le scuole menzionati da Valerio e agli altri spettacoli in giro per i Castelli e Roma, stiamo preparando a livello ideale il programma per l’Estate 2024 a Frascati, dove abbiamo negli ultimi 2 anni, con la supervisione del Comune e assieme alla proficua collaborazione di altre Associazioni del territorio, organizzato diverse attività culturali (con una particolare attenzione e propensione per gli spettacoli teatrali) con l’idea di rivalutare diversi spazi dimenticati o sottovalutati della zona di Frascati.
Siete contenti che alla fine l’intervista ve l’abbia fatta io e non Marco Brancaccia?
Beh sicuramente molto meglio, almeno c’è qualcuno che alla fine ci ha mandato le domande!
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Damiano Morelli
Damiano Morelli è un linguista (in teoria), ma nella vita fa tutt'altro e si pregia di essere un buonista, un radical chic, un nerd. Ma di quelli vintage, originali degli anni '80.